Fasi depressive più o meno rilevati  possono subentrare in momenti particolarmente critici del ciclo di vita o manifestarsi in seguito ad eventi fortemente stressanti.

Se si parla in termini sintomatologici e clinici, la malinconia (intesa come stato d’animo contrassegnato da profonda tristezza) può in alcuni casi assumere forme più marcate alterando  radicalmente l’esperienza del soggetto e raggiungere un’intensità tale da rendere la manifestazione psichica patologica.

Tra gli aspetti caratteristici del disturbo depressivo troviamo isolamento, perdita di interesse e piacere per le attività solitamente svolte, variazioni dell’appetito e del sonno, rallentamento psicomotorio, difficoltà di concentrazione, sentimenti di colpa e di inadeguatezza, pensieri di morte.

Nella patologia la persona è investita da una profonda tristezza da cui deriva una crescente difficoltà nel portare a termine gli impegni, un progressivo distacco dai coinvolgimenti affettivi e un’estraneità rispetto ai propri sentimenti. Il soggetto spesso riporta la tendenza a trascorrere la maggior parte del tempo in casa, crisi frequenti di pianto o umore irritabile e il completo disinteresse per qualsiasi tipo di attività, anche quelle che fino a poco tempo prima rappresentavano fonte di gratificazione. Le persone con disturbo depressivo presentano frequentemente diversi sintomi somatici, che possono andare dalla cefalea a dolori muscolari localizzati o diffusi.

I soggetti vivono una diversa percezione soggettiva del tempo in  cui il presente è prigioniero di un passato che non è passato e il futuro appare privo di possibilità.Vi è una completa chiusura; non c’è spazio per relazioni poiché manca la fiducia verso gli altri e verso se stessi. In questa mancanza di proiezione verso il futuro la persona vive un’attesa vuota di possibilità che si traduce in assenza di desiderio e speranza. Il tempo non più vissuto ma subito getta il soggetto in una profonda e lacerante angoscia.

 

Diversi scritti dell’ultimo periodo hanno messo in luce come la depressione abbia cambiato forma nell’epoca post moderna. Un certo malessere esistenziale, che si riversa oggi nelle richieste di aiuto terapeutico, sembra aver a che fare con vissuti di insufficienza e inadeguatezza rispetto al grado di funzionalità richiesto da questo società.

Alcune persone non si sentono sufficientemente attive, mai all’altezza delle prestazioni, insoddisfatte in quella che appare una continua sfida al rialzo. 

Sempre oltre le proprie capacità e i propri limiti, in continua ricerca di conferme e gratifiche esterne per ritrovare se stessi.

Sintomi come stanchezza, perdita di iniziativa e di motivazione, ansia, rabbia e angoscia possono assumere quindi significato nell’esperienza di fatica vissuta da alcune persone, che tentano costantemente di aderire ad aspettative esterne (essere costantemente formati, attraenti, competitivi e performativi).

La depressione è una patologia sempre più diffusa che si accompagna a un aumento del consumo di antidepressivi, una delle principali componenti della spesa farmaceutica dell’ultimo periodo. È necessario mettere in luce i limiti dell’uso di tali farmaci,  sottolineandone i possibili effetti collaterali (disfunzioni sessuali, aumento di peso, insonnia, nausea, diarrea ecc..) e la difficoltà che può subentrare nell’interrompere la terapia farmacologica. L’Organizzazione Mondiale della Sanitàconsiglia l’uso di farmaci per il trattamento della patologia depressiva solo per i casi più gravi e sempre in combinazione a un approccio psicologico.

Il percorso terapeutico avrà lo scopo di mettere in luce eventi “discrepanti” nella storia di vita del paziente, che spesso sono all’origine della sofferenza. Questi dovranno acquisire significato alla luce della propria esperienza e secondo le proprie caratteristiche di personalità. Nel rispetto della singolarità e unicità di ogni storia, i colloqui verteranno sull’apertura di  possibilità più proprie che permettano al soggetto di progettarsi nuovamente nel futuro.

Bibliografia:

Fuchs T. “Psychopathology of depression and mania: symptoms, phenomena and syndromes“, Journal of Psychopathology, 2014

Dott. Alvaro Fornasari Tristezza o depressione

Dott.ssa Sara Bertoncini Depressione come stare meglio