Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà

I. Calvino

 

ADOLESCENZA E ADULTITÀ

“Le fedeltà invisibili” di Delphine De Vigan

“È strana, del resto, questa sensazione di quiete, quando finalmente emerge ciò che ci rifiutavamo di vedere ma che era lì, sepolto poco lontano..”

Attraverso la voce di due ragazzi e di due donne, la scrittrice indaga gli aspetti più complessi dei legami familiari e d’amicizia.
Le storie narrate sono terreno di confronto tra il mondo dell’adulto e degli adolescenti
Con una scrittura intensa, de Vigan racconta di ragazzi invisibili, oscurati dalle ombre degli adulti che li circondano, dalle loro fragilità e problemi irrisolti. L’autrice descrive le fedeltà invisibili come “lealtà silenziose”: sono patti impliciti di alcune unioni che vengono silenziosamente accettati ma che possono portare a sofferenza e inazione.

 

IDENTITÀ DI GENERE

“Middlesex” di Jeffrey Eugenides

“Siamo tutti fatti di molte parti, altre metà. Non solo io”

Calliope Stephanides viene cresciuta come una bambina ma durante l’adolescenza, durante la non facile scoperta del suo corpo e nei cambiamenti che la rendono diversa dalle coetanee, scopre di essere affetta da una rara forma di pseudoermafroditismo maschile. Tale condizione biologica è data da un gene che si tramanda attraverso le generazioni della sua famiglia greco-americana e che si manifesta nel corpo di Calliope. Un romanzo che affronta il tema dell’identità sessuale, dell’accettazione di sé e che apre a questioni importanti.
La necessità di eliminare l’ambiguità rifacendosi a un modello di identità sessuale binaria si incontra e scontra con una visione che si sottrae a ogni tentativo di categorizzazione stabile. Solo una concezione che accetta il cambiamento, la molteplicità, la contingenza e la parzialità delle definizioni, può essere conforme a quello che è il vissuto e l’esperienza individuale di ognuno.

 

DISTURBI ALIMENTARI

“Breve storia amorosa dei vasi comunicanti” di Davide Mosca

Il libro racconta l’incontro e la storia di due giovani ragazzi, Remo e Margherita, che stanno attraversando un periodo difficile della loro vita. Per entrambi la sofferenza si traduce in problematiche alimentari. Lui risponde al malessere abbuffandosi e lei mangiando a stento. Mi ha colpito l’abilità dello scrittore nel riuscire a trasportare il lettore attraverso i diversi stadi dell’esperienza di Remo, dall’esordio della sofferenza, passando tra suoi tormenti ed emozioni fino all’incontro con Margherita e il suo successivo cambiamento. Vi è molto di autobiografico nel libro e ciò aiuta a comprendere la capacità dell’autore nel descrivere dettagliatamente il vissuto di un corpo che diventa nemico, un oggetto da portarci appreso, che ci allontana dagli altri ma che allo stesso tempo diviene l’unico modo per sentirsi. Un corpo eccessivamente sazio o un corpo affamato. Lui è sovraccarico di aspettative che non riescono ad essere soddisfatte, spinto verso un’ideale di quello che si deve essere che somiglia sempre meno a quello che si è in realtà. Lei in continua battaglia senza autentici nemici, cerca di controllare il mondo e se stessa attraverso rigide abitudini alimentari. Insieme riescono a utilizzare un linguaggio condiviso, si comprendono e nel raccontarsi, si aiutano.

 

SOCIETÀ E PSICOLOGIA

“Cecità” di Josè Saramago

“Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, ciechi che vedono, ciechi che, pur vedendo, non vedono.”
A causa di una malattia sconosciuta, che si diffonde velocemente come una terribile e angosciante epidemia, gli uomini sono affetti da una strana cecità.
Non essendo presente alcuna cura, per contenere il contagio, il governo decide di isolare i malati che, in breve tempo, diventano l’intera popolazione. Saramago mette in scena il panico, la confusione, il caos. La perdita del senso deve essere considerata nella sua più ampia definizione.
La cecità diviene l’unico modo per vedere chi si è in realtà, come davvero siamo fatti. Tutti uguali, poiché ciechi. Vulnerabili e feroci. Così dal buio, ciò che appare è la vera natura umana che lo scrittore decide di rappresentare nella sua parte più crudele. La storia porta a riflettere sull’egoismo e sull’indifferenza, quindi, allo stesso modo, sulla salvezza della solidarietà e della consapevolezza.