L’ansia da malattia, più conosciuta come ipocondria può essere spiegata come un’errata interpretazione di sintomi somatici che vengono considerati dalla persona come indici di gravi patologie.

Per qualsiasi cambiamento corporeo il soggetto è portato a catastrofizzare la situazione interpretandola come certo segnale di una malattia che in futuro porterà a terribili sofferenze.

Daumier-Le Malade imaginaire

Eventi critici, come per esempio esperienze precoci di malattia, possono predisporre il soggetto a una vulnerabilità al disturbo.

Deve esser preso in considerazione anche l’eventuale approccio particolarmente pessimista o iperprotettivo messo in atto da figure di riferimento nei confronti della malattia. Questo può infatti aver contribuito a creare tale modalità per affrontare situazioni legate alla cattiva salute

Nell’ansia da malattia possono crearsi credenze disfunzionali, pensieri automatici negativi che possono comprendere immagini vivide e terrifiche rispetto alla propria salute.

Si attivano emozioni come ansia, paura

Vengono messi in atto comportamenti come:

  • evitamento,
  • controlli ripetuti,
  • ricerca di rassicurazioni

ecc..

e meccanismi cognitivi come:

  •  rimuginii,
  • attenzione selettiva alle diverse parti del corpo,
  • svalutazione di spiegazioni alternative ai sintomi

ecc..

 

Opere di Edvard Munch

Edvard Munch-Tra il letto e l’orologio

Questi avrebbero lo scopo di monitorare al meglio lo stato di salute ma invece hanno l’effetto paradossale di aumentare le sensazioni fisiche che hanno generato la preoccupazione, andando anche a influire, in alcuni casi, sul ritmo sonno-veglia.

Quello che realmente risulta angosciante per la persona che soffre di ipocondria è il dubbio, che si esprime nella moltitudine di visite mediche effettuate (o nel suo paradossale contrario, vale a dire evitando gli ambienti medici).

Durante la psicoterapia si lavora su vari livelli partendo innanzitutto dalla riduzione dell’ansia correlata, agendo sui fattori di protezione come il rimuginio e la rassicurazione, passando alla condivisione della concettualizzazione sul disturbo, alla ricostruzione della storia di vita e all’individuazione dei fattori innescanti.

(La pratica della psicoterapia in Italia è per legge è riservata a medici o psicologi iscritti ai rispettivi albi professionali che abbiano frequentato una Scuola quadriennale post-laurea riconosciuta dal MIUR)